Civita di Bagnoregio

DA NON PERDERE

Il Villaggio. Civita di Bagnoregio è un piccolo angolo di medioevo perfettamente conservato e uno dei borghi più belli d’Italia. Si entra nel paese da Porta S. Maria, situata dove un tempo sorgeva l’antico arco etrusco che dava accesso alla città. E’ ornata da bassorilievi di epoca medioevale e da un’elegante loggia.
Cattedrale di San Donato. Antica cattedrale della diocesi fino al 1695, che, secondo una leggenda locale non confermata, sarebbe stata costruita sopra un tempio pagano nel V secolo. Alcuni elementi romanici possono essere individuati sotto i pesanti restauri cinquecenteschi che hanno dato alla chiesa l’aspetto attuale. Nella base del campanile sono inglobati due sarcofagi etruschi. All’interno un affresco di scuola del Perugino e un eccezionale crocifisso ligneo del XV secolo di scuola di Donatello.
Il Museo geologico e delle frane. Situato all’interno del rinascimentale Palazzo Alemanni, illustra la geologia del territorio bagnoregio, i problemi di stabilità della rupe, la storia delle frane e le opere di stabilizzazione e monitoraggio realizzate nel tempo per salvaguardare quella che è stata chiamata “la Città che muore”.< /p>

STORIA

Abitata fin dall’epoca etrusca, Bagnoregio o Balneum Regis (Bagno del Re) era l’antica Bagnorea, sede vescovile menzionata per la prima volta in una lettera di papa Gregorio Magno al vescovo di Chiusi Ecclesio nel 599. Secondo la leggenda, le acque sanarono le ferite del re Desiderio, da cui il nome ‘Bagno dei Re’. Divenne parte del Patrimonio di San Pietro e fu feudo dei Monaldeschi di Orvieto. Nel XII secolo divenne comune autonomo, pur sempre sotto il regno di Orvieto.
Intorno al 1217 diede i natali a San Bonaventura, al secolo Giovanni Fidanza, che, secondo la leggenda, si ammalò gravemente bambino. Fu benedetto da San Francesco e, una volta guarito, decise di intraprendere la vita religiosa. Dopo gli studi nel convento di San Francesco a Bagnoregio e poi a Parigi, Bonaventura divenne il più importante biografo della vita di San Francesco e fu proclamato Dottore della Chiesa.
Bagnorea fu gravemente colpita dalla peste del 1348, che lasciandolo quasi completamente spopolato. Nel 1494 gli abitanti del paese riuscirono a distruggere la rocca dei Monaldeschi, affrancandosi così definitivamente dal dominio della famiglia. Nel 1494 si opposero coraggiosamente a Carlo VIII che scendeva lungo la penisola per occupare Napoli. Nel 1496 papa Alessandro VI (Rodrigo Borgia) impose un governo di cardinali-governatori, che durò fino al 1612, quando il paese passò sotto il controllo della Delegazione Apostolica di Viterbo, che le restituì gli antichi Statuti Comunali.
Nel 1695 un violento terremoto fece crollare buona parte dell’altopiano tufaceo su cui sorgeva il paese, isolandolo dal paese di Rota, oggi denominato Bagnoregio, e inaugurando il progressivo abbandono di quella che oggi è chiamata Civita. Dopo l’ulteriore crollo dell’altopiano nel 1764, fu dichiarato lo stato di emergenza.
Il 5 ottobre 1867, nell’ambito del tentativo dei garibaldini di occupare ciò che restava dello Stato Pontificio, un esercito di volontari lasciò Orvieto, oggi territorio italiano, per tentare di occupare Viterbo, passando per Bagnoregio, contando sulle popolazioni locali che si unissero alla loro causa. Ciò non avvenne, ma piuttosto i Bagnoresi al grido di “Viva Pio IX” (Viva Pio IX) ostacolarono l’avanzata dell’esercito patriottico, costringendolo a barricarsi nel convento di San Francesco, dove fu sopraffatto dal papa draghi.
Nel 1922 l’antico nome di Bagnoregio fu restituito alla città di Bagnorea. Nel 1986 la diocesi fu ritirata e unita a quella di Viterbo.
Oggi Civita di Bagnoregio conta solo 16 abitanti ed è unita alla moderna Bagnoregio da un ponte in cemento armato, che ha sostituito il vecchio ponte in muratura distrutto dai tedeschi durante seconda guerra mondiale nel 1944. È uno dei siti turistici più visitati della zona, accogliendo 800.000 visitatori nel 2017.

COME ARRIVARE (114 km)

Prendi il Statale Aurelia in direzione Roma. Dopo circa 47 km uscire a Montalto di Castro, direzione Viterbo / Tuscania seguendo la SR312 Castrense. Dopo circa 4 km, alla rotonda, prendere la SP4 per Tuscania. Giunti a Tuscania, seguire le indicazioni per Marta/Lago di Bolsena, seguendo la SP12, fino ad immettersi sulla SP8 Verentana. Svoltare a destra, seguendo le indicazioni per Montefiascone. A Montefiascone imboccare brevemente la via Cassia in direzione Viterbo e dopo 200 m svoltare a sinistra sulla SP71 Orvietana. Quindi seguire le indicazioni per Bagnoregio.

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